La contraccezione è l’insieme dei metodi che proteggono dal rischio di una gravidanza indesiderata dopo un rapporto sessuale.
La contraccezione è una scelta importante e delicata, che andrebbe fatta in due, cioè condivisa, e dovrebbe mettere d’accordo le esigenze e sciogliere i dubbi di entrambi gli interessati, chiedendo un consiglio al ginecologo, l’interlocutore più qualificato per aiutare nella scelta del contraccettivo più adeguato alle proprie necessità.
La scelta del metodo contraccettivo più idoneo presuppone la conoscenza di tutti i metodi oggi disponibili. Ognuno dei due partners deve poter scegliere liberamente nell’ambito della coppia, in condizioni di assoluta serenità e tranquillità. In questo senso i rapporti occasionali, gli incontri improvvisi ed imprevisti, possono determinare scelte emotive o addirittura “non scelte” che potrebbero portare a situazioni indesiderate e spesso di difficile soluzione.
La scelta del metodo più idoneo presuppone la conoscenza dell’offerta.
Oggi esistono numerosi metodi contraccettivi tra cui scegliere, più o meno efficaci, più o meno facili da utilizzare, più o meno adatti alle singole necessità. I metodi maschili sono due: il coito interrotto, di cui è meglio non fidarsi e il preservativo, una sottile guaina di lattice che se infilato correttamente, impedisce il contatto diretto tra i due partners e, quindi protegge dalle gravidanze indesiderate ma anche – ed è l’unico metodo a farlo – dalle infezioni a trasmissione sessuale. Molti di più sono i metodi a disposizione delle donne. Per semplicità vengono suddivisi in tre gruppi: i metodi ormonali, i metodi di barriera e i metodi naturali.
La pillola, che contiene ormoni sessuali femminili in dosi bassissime, è il metodo più sicuro. Agisce impedendo l’ovulazione e quindi la fecondazione. Altri metodi ormonali, che sono adatti e ben accettati dalle giovanissime sono l’anello e il cerotto, che agiscono in modo simile alla pillola, ma non richiedono la somministrazione quotidiana.
Esistono anche altri metodi ormonali, come la pillola e l’impianto sottocutaneo con ormone progestinico indicato quando non si tollerano i contraccettivi ormonali estro-progestinici e in altre situazioni.
La spirale viene consigliata, in genere, dopo la prima gravidanza. Il diaframma non è semplice da applicare ed è un po’ in disuso a favore di altri metodi di barriera come profilattico femminile, cappuccio e spugna. Anche i cosiddetti metodi naturali sono molto complicati da seguire; vanno rispettate molte regole e implicano una grande confidenza con il proprio corpo; sono metodi più indicati per coppie adulte e stabili che presuppongono la disponibilità della coppia ad accogliere un bambino, in caso di errore. I metodi naturali sono gli unici approvati dalla Chiesa cattolica. Infine, esiste in commercio, ed è venduto in farmacia, un piccolo computer che, attraverso l’analisi delle urine del mattino, segnala il momento dell’ovulazione e, quindi, indica il periodo fertile in cui è più rischioso avere rapporti sessuali. Può essere usato solo da donne che hanno un ciclo regolare. Per un’adolescente è particolarmente difficile determinare con precisione la data dell’ovulazione; considerata l’età, i cicli si stanno ancora perfezionando e sono spesso irregolari.
Anche se sei alle prime esperienze, sii serena perché i metodi ormonali rappresentano la scelta migliore anche per le donne giovani come te. Il tuo ginecologo te l’avrà confermato. Sono i metodi che ti offrono la maggiore sicurezza possibile; inoltre, se ci rifletti, ti consentono di gestire in prima persona la tua vita sessuale e ciò rappresenta un’opportunità importante di cui essere consapevole sin dall’inizio. La contraccezione ormonale rappresenta il miglior strumento che si possa utilizzare per vivere in modo sano, sereno e realmente spontaneo la propria sessualità, senza ansie o timori. Sei hai un partner occasionale, non dimenticarti il preservativo per una doppia protezione. In questo modo terrai alla larga anche le malattie che si trasmettono con i rapporti sessuali.
Quattro requisiti essenziali che tutti i metodi contraccettivi ormonali garantiscono, con associazioni di principi attivi e modalità di assunzione differenti. La scelta del metodo presuppone che tu conosca – almeno a grandi linee – tutti i metodi che hai a disposizione quindi è importante che tu ti informi e – in caso di dubbi - chieda consiglio al tuo ginecologo, da sola o in coppia con il tuo ragazzo o il tuo partner. Tra i metodi ormonali: l’efficacia contraccettiva è la più elevata (~ 100%), se li usi in modo corretto, a garanzia che non si verifichino gravidanze al momento non volute; la reversibilità ti consente di tornare rapidamente alle condizioni di fertilità preesistenti, una volta che decidi di interrompere il metodo; la sicurezza è la massima possibile per non determinare effetti dannosi nel periodo di utilizzo e nel futuro. Infine, l’accettabilità da intendersi come non interferenza con la spontaneità del rapporto sessuale ed anche qui la contraccezione ormonale risulta vincente.
Esistono diversi metodi, tutti con un’elevata efficacia contraccettiva.
Hai a disposizione diversi metodi contraccettivi ormonali: pillola, anello, cerotto, impianti, spirale medicata. Tali metodi possono contenere un’associazione di due ormoni femminili (metodi estro-progestinici o combinati o COC) o solo l’ormone progestinico (metodi senza estrogeno).
Gli estrogeni e i progestinici contenuti nei contraccettivi sono gli stessi ormoni sessuali femminili che produce il tuo corpo, somministrati secondo determinati schemi e in determinate quantità, sempre molto basse rispetto alle prime pillole del passato, in modo da ottenere la massima efficacia contraccettiva possibile con il dosaggio minimo e meglio tollerato.
Iniziare l’uso di un contraccettivo ormonale è l’occasione per ogni donna come te di adottare, in caso già non lo facesse, uno stile di vita sano (alimentazione bilanciata, niente fumo, poco alcool, attività fisica regolare, controllo del peso etc).
I metodi sono tanti ma non è facile capire qual è il più indicato alle mie esigenze.
Se brancoli nel buio, la cosa migliore è andare in un Consultorio o in un Ambulatorio medico magari accompagnate da un adulto di fiducia (la mamma se si ha confidenza o la zia o un’altra persona con cui si può parlare liberamente). La scelta del tipo di metodo contraccettivo, o della modalità di somministrazione, devono tenere conto prima di tutto dei bisogni specifici della singola donna, garantendone nello stesso tempo la sicurezza. In questo modo, una volta che avrai fatto una scelta, sarai motivata ad aderire al metodo nel tempo e con maggiore soddisfazione. Nei Consultori ci sono medici preparati e formati per identificare e venire incontro alle diverse esigenze contraccettive femminili o di coppia, sulla base dei bisogni specifici: ci sono metodi adatti a rapporti poco frequenti e temporanei, altri più indicati a una attività sessuale costante e regolare; entrambi gli approcci sono validi perché rispondono a bisogni differenti.
Voglio vivere questa esperienza in modo totalmente spontaneo, poi ci penserò!
Sfatiamo subito questa bufala! La verità che più verità non si può è che si può rimanere incinta sin dalla prima volta. Quindi il modo migliore per viverla spontaneamente e con passione è quello di evitare rischi inutili scegliendo una protezione contraccettiva che ti garantisca di vivere pienamente questa esperienza unica nella vita di ciascuna di noi. Sapere che non corri rischi di gravidanze indesiderate e che nello stesso tempo proteggi la tua “dote” di fertilità ti dà la possibilità di vivere il rapporto in modo spontaneo, sano e sereno, creando con il tuo ragazzo quell’intesa di fiducia e di complicità che sono valori importanti per iniziare bene la tua vita sessuale.
La scelta contraccettiva influenza la tua vita. Non è da sottovalutare.
E’ la testimonianza di Paola, una ragazza di vent’anni che si è detta gratificata dalla sua scelta. Il suo commento ci fa riflettere su come la scelta del metodo contraccettivo possa influenzare in modo significativo l’approccio alla vita della donna e anche la sua relazione di coppia. Ma vale anche l’inverso: il modo in cui una donna sta vivendo in quel momento la sua vita sessuale e la relazione di coppia è determinante nelle sue scelte contraccettive. Per fortuna, i metodi ormonali sono diversi e ne esiste uno per ogni esigenza di salute, benessere, età e …portafoglio! Un vero ventaglio di protezione femminile, per questo informarsi è importante. Per poter scegliere con convinzione e consapevolezza e per poter capire fino in fondo i consigli del proprio ginecologo. In fondo, ci hai mai pensato, il ginecologo ha un ruolo fondamentale nelle principali tappe della tua vita di donna: è importante instaurare con lei/lui un dialogo sincero e aperto sin dall’inizio.
La scelta contraccettiva influenza anche la coppia. E’ giusto parlarne insieme.
Oggi, più di ieri, la vita di relazione della coppia è condizionata da fattori esterni (stress, problemi economici, precarietà di lavoro etc) che contribuiscono a rendere più delicati i già fragili equilibri della vita a due. Una vita sessuale gratificante, senza l’ansia di una gravidanza non ancora desiderata, contribuisce a consolidare e a rendere più armonica la vita affettiva della coppia. La scelta del periodo più adatto alla nascita di un bambino deve tener conto del momento psicologico, fisico ed economico della futura famiglia. Nulla deve essere lasciato al caso per non subire la gravidanza e/o accettarla passivamente. Così anche la scelta del metodo contraccettivo, soprattutto in una coppia stabile, dovrebbe essere concordato insieme da entrambi i partner. Tu e il tuo partner vi siete confrontati su questo aspetto?
Sapere con certezza di non correre rischi ha reso i rapporti più spontanei.
A parlare è Anna Paola, tra le molte testimonianze arrivate in Associazione. Sentirsi sicure di non rischiare una gravidanza non desiderata consente di vivere la propria sessualità in modo più spontaneo, sereno, sano, in particolare per le giovani donne alle prime esperienze sessuali. Un approccio senza ansie di rimanere incinta è quello che ci vuole per iniziare a costruire un’intesa sessuale di fiducia e complicità.
Ecco l’esperienza di Beatrice! “Un buon rapporto con il mio “gine” è indispensabile” ci ha scritto e ha ragione. Numerosi studi hanno evidenziato che un buon rapporto con il proprio ginecologo ha un impatto significativo sulla scelta contraccettiva e sulla acquisizione di maggiore confidenza con il metodo stesso. Instaurare un rapporto di empatia con il proprio medico è fondamentale anche considerando che è lo specialista di riferimento per ogni donna nelle tappe principali della sua vita, sia per la salute ma anche per il carico emotivo connesso a tutto ciò che riguarda la sfera intima e la propria vita sessuale o quella della coppia.
Prima ci affidavamo al coito interrotto, per questo adesso voglio un metodo sicuro.
L’esperienza di Silvia l’ha segnata e le ha dato la determinazione giusta per fare una scelta più consapevole verso se stessa e la propria sessualità. Anche in questo è importante essere sostenute e guidate da un consiglio valido e da un rapporto di fiducia con il tuo ginecologo che dovrà saperti ascoltare senza giudicare ma anzi offrendoti sostegno, comprensione e informazioni chiare e corrette sulla scelta più giusta da fare. Avere un bambino è una scelta così importante che va fatta al momento giusto, in modo consapevole, quando si è pronte e matureper affrontare serenamente tutte le responsabilità che ne conseguono e che può diventare – quando desiderata e voluta - uno dei momenti più belli e felici della vita di una coppia.
Non ho ancora avuto il coraggio di andare dal ginecologo, chissà cosa penserà di me.
Ogni ginecologo, sia privato che di Consultorio, è abituato a relazionarsi con donne anche molto diverse tra loro, per estrazione sociale, culturale ma anche religiosa, che non presentano necessariamente le stesse caratteristiche o esigenze solo per essere nella stessa fascia di età. Le tradizioni culturali e religiose non devono essere una barriera tra la donna e il ginecologo. Il medico rispetta, e non giudica, le tradizioni culturali di tutte le donne, le loro convinzioni religiose, le scelte sessuali ed i comportamenti che ne derivano. Il suo compito è informare e dare alla donna sostegno e consigli competenti per quanto riguarda la salute e la valutazione consapevole dei rischi per la propria vita sessuale e riproduttiva.
… vorrei informazioni sui metodi contraccettivi ma non so bene dove rivolgermi.
La cosa migliore è rivolgersi al Consultorio di zona e/o ai Reparti di ginecologia ospedalieri. Alla ASL di competenza sicuramente sanno darti indicazioni di dove si trova il più vicino oppure puoi navigare in rete per trovare quello più comodo, se magari preferisce, non farti notare e andare in una zona diversa da quella dove abiti, lontano da occhi indiscreti. Nei Consultori ma anche in molti Reparti di ginecologia ospedalieri puoi richiedere la presenza di una mediatrice linguistico-culturale durante la visita. Questa figura può essere fondamentale per consentire alla donna straniera e/o immigrata di parlare con maggiore facilità di questioni intime e delicate, sentendosi capita. In molti casi è anche meglio che la donna possa dialogare da sola, senza la presenza de marito o di familiari che possano tradurre in modo inconsapevolmente distorto informazioni sulla salute intima e riproduttiva di cui la donna, di qualsiasi cultura, deve essere pienamente consapevole. Nei consultori e negli ambulatori medici ci sono, inoltre, spesso materiali illustrati e tradotti nelle principali lingue che si possono portare a casa per leggerli con calma, tornando eventualmente per chiedere ulteriori informazioni o delucidazioni. Spesso ci sono anche orari specifici dedicati alle ragazze e ai ragazzi, anche non maggiorenti con personale di grande esperienza nella comunicazione con gli adolescenti anche su temi particolarmente delicati e magari imbarazzanti.
Nella nostra esperienza di ginecologi a volte non esiste alternativa anche se la soluzione migliore sarebbe che la donna fosse da sola durante la visita o a colloquio con una mediatrice culturale e con il medico. Il fatto che l’interprete sia un familiare, può creare problemi sia per la donna (che deve rivelare informazioni riservate che riguardano la sua sfera intima) sia per il medico, che non ha la certezza di una traduzione corretta dei suoi messaggi. Capita spesso che l’interprete marito/familiare/amico parli di ciò che crede più giusto nella sua cultura a proposito della donna, anziché trasmettere realmente le domande del medico e le risposte della donna; possono – quindi - facilmente crearsi errori di comunicazione, con conseguenti errori nell’utilizzo del metodo contraccettivo e nell’aderenza allo stesso nel corso del tempo.
La mediazione culturale è un servizio a favore delle donne straniere. E’ un’opportunità per capirsi meglio durante la visita.
A che cosa serve la figura dell’interprete/mediatore culturale all’interno di un Consultorio? Le funzioni sono molteplici e rivolte sia alla donna che al medico. Per le donne straniere come te è una figura fondamentale per facilitare l’accesso al servizio, accoglierle e rassicurarle, capire le loro domande e i loro bisogni anche su questioni delicate e personali come la fertilità, la vita sessuale e la contraccezione, argomenti di cui in alcune culture si parla poco e si conosce anche poco, spesso vissute con atteggiamenti differenti dalle donne italiane. La mediatrice culturale traduce informazioni, documenti, prescrizioni, indicazioni di esami e modalità di cura; le accompagna quando necessario verso altri servizi del Consultorio etc. Anche nei confronti di medici e altri operatori sanitari, sono figure molto importanti che facilitano la comunicazione efficace tra le parti, attraverso la traduzione delle informazioni e delle richieste; sono in grado di trasmettere conoscenze relative a contesti e pratiche culturali differenti; rendono efficaci e mirate le risposte da ambo le parti; evitano e prevengono fraintendimenti e malintesi, “snelliscono” le pratiche ed il passaggio delle informazioni; introducono elementi di cambiamento organizzativo e di adattamento dei protocolli e delle procedure, sulla base delle caratteristiche della donna che si ha di fronte.
Mi ha reso sicuramente più consapevole delle scelte che ho a disposizione in questo Paese.
“All’inizio ero molto diffidente e restia ma dopo alcuni incontri è diventato un luogo di accoglienza per me dove so che mi capiscono e mi accolgono senza pregiudizi. La mediatrice culturale che ho incontrato lì mi ha aiutato a capire le indicazioni e i consigli del ginecologo, è sensibile, non mi ha mai fatto sentire diversa o giudicata, ha sempre una parola gentile, ascolta quello che dico e si è molto adoperata per farmi capire bene le spiegazioni del medico sulla riproduzione e sui vari metodi contraccettivi a disposizione, favorendo una migliore comprensione e riflessione. Ho capito, anche se non subito, che la sua mediazione è preziosa perché favorisce la comunicazione tra me e il ginecologo e anche gli altri medici; se non ci fosse non capirei nulla e forse non verrei neppure, sentendomi in imbarazzo. All’inizio venivo accompagnata da uno o due familiari, adesso anche da sola. Mi fido di lei e mi sento ben accolta e assistita. E’ un punto di riferimento per me e per le mie amiche che sono arrivate dopo di me.” Questa è una delle tante testimonianze di donne emigrate che frequentano i Consultori. Ricordiamoci che la figura e la sensibilità del mediatore interculturale è di fondamentale importanza anche nei casi, purtroppo così frequenti, di violenza o sfruttamento della donna: fisica, psicologica o economica di cui purtroppo si legge ogni giorno e che hanno nel Consultorio un Servizio di Accoglienza competente e dedicato a cui appoggiarsi e di cui avere piena fiducia. Meno male che ci sono!
All’inizio, l’obbligo di ricetta medica può essere un fattore controproducente ma passati i primi 3 mesi e accertato che quello scelto è il metodo contraccettivo più indicato, il ginecologo può farti una prescrizione che consenta di coprire un tempo lungo (6 mesi o anche più). La disponibilità di ricetta ripetibile a lungo termine e forniture durature riduce la possibilità di sospensioni per mancanza del preparato o per l’impossibilità di rinnovare la ricetta, per esempio per la donna che si sposta di frequente o viaggia o fa sport a livello professionale.
Esiste un contraccettivo che non faccia aumentare di peso? Aiutoooooo!
Sfatiamo una volta per tutte questo infondato pregiudizio! Proprio a causa di questa falsa credenza, molte ragazze ma anche donne adulte rifiutano di utilizzarla mettendosi magari a rischio di una gravidanza indesiderata che costituirebbe un problema ben più critico da gestire. Un tempo le prime pillole contenevano una dose elevata di estrogeni e questo poteva effettivamente provocare un lieve aumento di peso (comunque sempre lieve, parliamo al massimo di 2 chili nel 1° anno), sostanzialmente dovuto a ritenzione idrica.
Oggi però il problema è del tutto risolto: sia la pillola che gli altri contraccettivi ormonali combinati (COC) sono tutti a basso contenuto di estrogeni ( ≤30 mcg) e non provocano un aumento di peso. E’ bene ricordare che prima regola per mantenere il normopeso è sempre un corretto stile di vita, ovvero, un’alimentazione completa e bilanciata associata a una regolare attività fisica commisurata all’età. In questo senso potrebbe esserti utile tenere un diario alimentare per un paio di mesi, segnando tutto ciò che mangi, compresi i piccoli spuntini. Non saresti la prima a scoprire di mangiare quasi senza accorgertene di più di quanto tu percepisca. Se persiste la sensazione di ingrassare o “….di essere gonfia” puoi chiedere al tuo ginecologo di passare a un pillola che contenga solo progestinico che aiuta a contrastare la ritenzione idrica.
E se poi la pillola, l’anello o il cerotto che sia mi fanno venire il cancro?
Intanto è bene sapere che il cancro riconosce molteplici meccanismi, non ancora del tutto noti, ma soprattutto non tutti i tumori sono uguali. Per ciò che riguarda l’uso dei contraccettivi ormonali combinati (COC), paradossalmente è vero proprio il contrario: non sono la causa del cancro ma addirittura riducono il rischio di alcuni tipi di cancro, come ad esempio il tumore dell’ovaio, del colon e dell’endometrio, mantenendo questo effetto protettivo anche diversi anni dopo la sospensione del contraccettivo.
Un nemico silenzioso e insidioso. I COC ne aumentano il rischio?
In particolare, per ciò che riguarda il tumore dell’ovaio, che è effettivamente molto aggressivo, la riduzione del rischio di cancro che si ottiene con l’assunzione di un contraccettivo ormonale combinato (COC: pillola, anello o cerotto) è molto vantaggiosa. Questo accade perché i COC non provocano un “blocco” delle ovaie, bensì le mantengono «a riposo», cioè non si ha ovulazione.
Questo riposo è benefico per le donne che non hanno gravidanze, in quanto è noto che il cancro ovarico è correlato alle ovulazioni. L’ovulazione senza interruzioni è una delle cause di cancro ovarico; i COC, bloccando l’ovulazione, svolgono un effetto protettivo, soprattutto con l’uso prolungato (>10 anni); è stato dimostrato che si può ridurre del 20% il rischio relativo di Ca ovarico per ogni 5 anni di utilizzo della pillola combinata o di un altro COC. Per altri tipi di cancro (come quello alla mammella), gli effetti dei COC non sono significativi. Certo, possono esistere fattori personali di rischio, o tumori in atto, allora è bene evitarne l’assunzione, ma in questo caso sarai già stata ben informata dal tuo ginecologo e avrete preso insieme la decisione più giusta per te.
Posso prendere lo stesso un contraccettivo ormonale combinato?
In teoria, avendo solo 30 anni, hai ancora una finestra di relativa sicurezza per altri 5 anni, poi però aumenta il rischio di eventi tromboembolici come infarti o ictus. Vorrei che riflettessi seriamente su un punto: ma perché non approfittarne per smettere subito di fumare, senza aspettare 5 anni? Passato questo periodo, potrebbe essere più difficile, e il numero di sigarette potrebbe essere aumentato. Pensaci. Adesso lo sai.
E’ vero che per me sono controindicati tutti i contraccettivi estroprogestinici (COC)?
E’ vero. Dopo i 35 anni, fumare - soprattutto più di 15 sigarette al giorno - costituisce un importante rischio per la salute, in generale per tutte le donne; le sostanze che vengono assunte col fumo di tabacco possono danneggiare i meccanismi di riparazione delle cellule, esponendo alla possibilità di alterazioni pro-infiammatorie che favoriscono patologie gravi. Senza contare che il fumo provoca un invecchiamento precoce della pelle, che perde la sua elasticità e appare spenta e poco idratata. Tutti i COC sono sconsigliati nelle donne fumatrici che hanno superato i 35 anni, per l’aumento del rischio tromboembolico. In alternativa si possono utilizzare i contraccettivi ormonali senza estrogeno (pillola progestinica, impianto sottocutaneo e dispositivo intrauterino) limitando il fumo. Se proprio non vuoi rinuncirvi allora è meglio che pensi ad un metodo non ormonale.
Se hai scoperto si essere incinta mentre ancora prendevi la pillola estroprogestinica o un altro contraccettivo ormonale combinato (COC) per prima cosa rivolgiti al tuo ginecologo o a quello del Consultorio, che probabilmente ti farà una ecografia: insieme, poi, farete tutte le riflessioni e valutazioni del caso e deciderete, ovviamente in accordo anche con il tuo partner. Gli ormoni contenuti nei COC non sono in genere un problema per il feto, più che altro sarà importante fare mente locale se hai assunto altri farmaci o hai fatto radiografie non sapendo di essere incinta.
I contraccettivi ormonali combinati (COC) mi possono provocare occhio secco?
L’uso di COC non comporta in genere problemi di xeroftalmia (occhio secco). Possono comparire dei sintomi da alterazione del film lacrimale nelle donne come te che portano le lenti a contatto, in particolare nelle persone che passano molto tempo davanti al computer. L’importante è non utilizzare mai colliri, ma mantenere l’idratazione bevendo tanta acqua e facendo delle pause dopo un’ora di attività al PC. Esistono in commercio prodotti indicati come ‘lacrime artificiali’ o spray specifici: meglio non applicarli di propria iniziativa ma rivolgersi prima a uno specialista per un consulto.