Proprio così! I contraccettivi ormonali associano in genere due ormoni sessuali femminili: estrogeno e progestinico, combinati insieme per un’efficace azione contraccettiva e anche numerosi benefici extracontraccettivi. Tuttavia la protezione contraccettiva è garantita dalla sola presenza del progestinico. Lo sapevi? Se vuoi maggiori informazione sulla pillola progestinica, vai alla sezione “La pillola senza estrogeno”.
La pillola classica, così come tutti gli altri contraccettivi a base di ormoni, agisce su più fronti. Il meccanismo principale è il blocco dell’ovulazione, quindi non fa rilasciare l’ovulo ogni mese. Inoltre, amplifica l’effetto rendendo inadatte le condizioni dell’ambiente per entrambi i gameti (ovulo della donna e spermatozoi dell’uomo). Come lo fa? Da un lato, rende denso il muco della cervice uterina che diventa una barriera ostile alla risalita degli spermatozoi verso l’ovulo, dall’altro lato, assottiglia l’endometrio (rivestimento interno della cavità uterina), così da rendere la mucosa inadatta all’impianto dell’ovulo.
I contraccettivi ormonali rappresentano i metodi più sicuri (vicino al 100% di efficacia contraccettiva) e quindi ti offrono la massima protezione possibile, in particolare i contraccettivi reversibili a lunga durata d'azione (long-acting reversible contraception, LARC): dispositivi intrauterini e impianti sottocutanei.
Qual è il significato della pausa di sospensione e del flusso simil-mestruale?
Durante la settimana di pausa dall’assunzione della pillola, il flusso di sangue mensile non ha lo stesso significato della mestruazione “naturale”. Quest’ultima è segno di salute riproduttiva, perché significa che l’utero è in grado tutti i mesi di prepararsi per una eventuale gravidanza. Quando invece si assumono ormoni femminili con i contraccettivi ormonali, il flusso che si verifica nella pausa di sospensione dalla pillola non è una vera mestruazione (pseudo-mestruazione) ma un modo per dare alla donna l’idea di un ciclo armonico del tutto simile a quello fisiologico. In teoria ma anche in pratica, il contraccettivo potrebbe essere assunto in modo continuativo, infatti ci sono pillole che si assumono tutti i giorni e che non prevedono una pausa di sospensione durante la quale si deve verificare un ciclo mensile. Sono chiamate pillole a regime esteso e se ne parlerà in altre risposte.
E fa bene se ti trovi bene! La pillola non è un fatto di moda ma un metodo che protegge da una gravidanza indesiderata e che deve farti sentire bene e sicura, grazie anche ai suoi effetti/benefici/vantaggi extracontraccettivi. Le pillole disponibili non sono tutte uguali, ma ne esistono tante perché tante sono le esigenze delle donne. Non esiste il contraccettivo migliore, ma quello con cui ciascuna donna si trova meglio. Un contraccettivo nuovo non è necessariamente migliore di uno vecchio. Il fatto che sia uscita una nuova pillola non giustifica che tu interrompa quella vecchia se svolge bene il suo compito e tu ne sei soddisfatta.
In alcune donne la presenza dell’estrogeno può provocare effetti collaterali.
Ciò che dice Claudia è vero per alcune donne. Tra i più comuni effetti estrogeno-correlati della pillola combinata ci sono mal di testa (cefalea), nausea, vomito e tensione mammaria. L’insorgenza di questi effetti può indurre ad interruzioni temporanee o definitive se i disturbi non scemano con il protrarsi dell’uso del metodo. Il consiglio del ginecologo in questi casi è fondamentale per offrire alla donna un’altra soluzione contraccettiva altrettanto valida, senza gli effetti dell’estrogeno.
I dati parlano chiaro. Le donne che fumano più di 15 sigarette al giorno (forti fumatrici) presentano un rischio di infarto tre volte superiore rispetto alle donne non fumatrici, un rischio che aumenta in modo proporzionale al numero di sigarette fumate, nonché un rischio di ictus doppio e un’incidenza doppia di morte per tutte le cause. Tali rischi aumentano ulteriormente se al vizio del fumo si associa l’utilizzo di contraccettivi ormonali combinati (COC). Il rischio di tromboembolia venosa (TEV) raddoppia nelle donne fumatrici che utilizzano COC dopo i 35 anni.
Ho letto che è l’ultima novità arrivata in Italia, cosa fa di diverso?
La pillola a regime esteso è una pillola combinata (estroprogestinica) che si assume in modo continuativo (tutti i giorni) per 3 mesi. A chi è adatta? Per esempio alle sportive professioniste, alle donne che viaggiano molto o che hanno lavori pesanti o impegnativi fisicamente (poliziotte, fotografe, infermiere etc) che desiderano una minore frequenza di cicli mestruali. La quantità di ormoni estrogeni che la donna assume è superiore rispetto a quella con altre pillole, cerotto e soprattutto anello.
Nel caso del regime esteso, la donna può non veder comparire alcun flusso simil-mestruale (amenorrea). Una situazione che per alcune donne è ben accettata e talvolta anche sollecitata al ginecologo mentre per altre rappresenta un fattore di ansia e di “mancata” femminilità.
Il “regime esteso" della pillola combinata è stato studiato soprattutto per eliminare il disagio associato al flusso mensile che in molte donne incide parecchio sulla qualità di vita. Sono numerose le situazioni che possono trarre vantaggio da questa modalità di somministrazione: mestruazioni troppo abbondanti, cicli molto dolorosi (dismenorrea), attacchi di emicrania durante l’intervallo di sospensione, donne che soffrono di anemia, frequenti dimenticanze della pillola e altre situazioni.
… soprattutto all’inizio mi provocava perdite di piccole gocce
Questo è un aspetto – è bene dirlo subito - innocuo dal punto di vista della salute ma di cui la donna deve essere ben informata. Indipendentemente dal tipo di pillola (monofasica, bifasica o trifasica), il regime esteso espone più facilmente alla comparsa di spotting (appunto le piccole perdite di sangue di cui accenna Federica) in particolare nei primi mesi di assunzione quando il corpo deve adattarsi al nuovo regime. Non tutte le donne lo accettano anche se per ridurre l’incidenza di questi sanguinamenti imprevisti, basta interrompere l’assunzione della pillola per 4-5 giorni e provocare volontariamente un flusso pseudo-mestruale. Finita la pausa, si può ricominciare a prendere la pillola con lo stesso regime (anche se il flusso non è terminato del tutto). Lo spotting non è in alcun modo un indice di riduzione di efficacia della pillola a meno che la donna non si sia dimenticata di prenderne una o più e non rappresenta una controindicazione a seguire il regime esteso. Di tutti questi aspetti, in ogni caso, è bene parlarne a voce con il proprio ginecologo per valutare insieme rischi e benefici, anche in base alla propria sensibilità, stile di vita, cultura, religione, tutti fattori che possono condizionare la scelta di un metodo rispetto a un altro.
…spesso abbondanti al punto che una volta siamo finite al Pronto Soccorso: la pillola può essere utile?
Le menometrorragie della pubertà, così si definiscono in termini medici le mestruazioni irregolari e a volte molto abbondanti (tali da sembrare un’emorragia vera e propria), sono il più delle volte dovute all’immaturità del ‘sistema’ ovulatorio considerata la giovane età di Ilaria; una volta escluse cause organiche, la pillola combinata può rappresentare la soluzione ideale in quanto stabilizza i livelli ormonali (e quindi regolarizza il flusso mestruale) e restituisce contemporaneamente serenità alla figlia e alla mamma in apprensione.
Ma è vero o non è vero che la pillola non è adatta alle adolescenti! La solita bufala?
Ecco un mito da sfatare una volta per tutte! Purtroppo sono ancora molte le ragazze - poco informate o consigliate in modo scorretto - che pensano che la pillola contraccettiva non sia un metodo adatto alle giovanissime alle prime esperienze sessuali. Anzi, se ci pensi, potrebbe essere una grande alleata, perché oltre ad avere un’elevata efficacia contraccettiva offre molti benefici extracontraccettivi, per esempio sui dolori mestruali (dismenorrea) che sono un disturbo frequente e mal tollerato dalle giovani ragazze come te.
Se la donna è sana, non ci sono restrizioni per la pillola combinata, dal menarca (la prima mestruazione) fino ai 40 anni.
La menopausa è ancora lontana ma sento già qualche cambiamento…
La domanda che ci fa Anna non è insolita. Anche dopo i 40 anni, se la donna è sana, i vantaggi dati dall’uso della pillola combinata generalmente superano i rischi. In ogni caso, è necessario il parere medico. Alcuni studi hanno dimostrato che nelle donne in premenopausa, dai 40 anni in poi, i contraccettivi ormonali non hanno evidenziato effetti significativi sulla massa ossea, mentre sembrano preservarla nel periodo più vicino alla fine delle mestruazioni (perimenopausa).
Il ginecologo valuterà caso per caso l’eventuale impatto sul metabolismo e sul rischio cardiovascolare della singola donna, tenendo conto che man mano che l’ombrello protettivo degli estrogeni diminuisce, tale rischio aumenta nella donna raggiungendo gli stessi livelli dell’uomo. È comunque sempre possibile utilizzare una contraccezione solo progestinica.
Anche tu, come Cinzia, hai questa preoccupazione? Diciamo subito che è infondata. Forse le prime pillole lo facevano ma le pillole più recenti non fanno ingrassare perché contengono dosaggi ormonali molto bassi ma sufficienti per essere efficaci. Chiedi al tuo ginecologo: . Per mantenersi in forma, daiii, non puoi far finta di non saperlo, valgono un’alimentazione sana e leggera e un’attività fisica regolare per mantenersi belle toniche e sane! Non devi diventare un campione olimpionico, basta un po’ di costanza e un’attività moderata. Un trucco? Sceglierne una che ti piaccia ad un orario congeniale in modo da mantenerti motivata nel tempo e magari da svolgere in compagnia di una o più amiche, per renderla più divertente. E poi potete stimolarvi a vicenda. Ti va di provare?
Questa sembra essere la preoccupazione di molte donne, anche straniere. La pillola la puoi prendere per tutto il tempo che vuoi. Quando poi la sospendi puoi rimanere incinta senza alcun problema. La verità sta proprio nel contrario ovvero la
pillola protegge la tua fertilità non la compromette. La tua fertilità ha un grande valore e va protetta al massimo. Con la pillola sei sicura di scegliere un metodo tra i più sicuri e che ti consentono di vivere spontaneamente e senza ansie la tua vita sessuale con la serenità di conservare la tua fertilità “in cassaforte” per aprila quando deciderai di essere pronta per avere un bambino.
Sono quasi all’8° mese. Una volta partorito vorrei ricominciare a prenderla.
Ci sono un po’ di considerazioni da fare. Innanzitutto è importante sapere che la pillola più indicata nel periodo dell’allattamento è la pillola senza estrogeno che ha il vantaggio di non aumentare il rischio di trombosi e di non influire sulla qualità e quantità del latte.
Se decidi di allattare, sia la pillola combinata, che l’anello e il cerotto possono essere utilizzati con sicurezza solo dopo almeno 6 mesi dal parto.
Se decidi di non allattare, puoi riprendere la pillola combinata dopo un intervallo di almeno 3 settimane dal parto. Questo perché il rischio di tromboembolia venosa, non è elevato solo durante la gravidanza ma anche nelle prime tre settimane dopo il parto dopodiché si riduce lentamente dopo 3 settimane e torna a valori di base entro le 6 settimane. In alternativa puoi scegliere anche l’anello o il cerotto contraccettivo.
Nei casi in cui dopo il parto ci sia un rischio di trombo-embolia più elevato della norma (per esempio dopo taglio cesareo, emorragia e/o trasfusione post-partum, obesità, forte fumatrice, lungo periodo di immobilità e altre condizioni) è meglio posticipare dopo almeno 6 settimane il ripristino della contraccezione estro-progestinica. In ogni caso è fondamentale consultarti con il tuo ginecologo.
Ci sono da fare alcune considerazioni. L’Iperico o Erba di San Giovanni, utilizzato come antidepressivo ha molte interazioni farmacologiche. Assunto insieme alla pillola, anche in momenti distanziati tra loro, può provocare una riduzione dell'efficacia contraccettiva dovuta a una diminuzione della concentrazione plasmatica dell'estrogeno (etinilestradiolo).
Ho letto da qualche parte che riducono l’efficacia della pillola, è vero?
E’ vero! In genere, in queste situazioni, il ginecologo consiglia una doppia protezione. Continuare con la pillola ma associare l’uso del preservativo per tutta la durata della terapia antibiotica. Ricorda che il preservativo è l’unico metodo che ti protegge anche dalle infezioni sessualmente trasmesse. Soprattutto se hai rapporti con partner occasionali o con più partner, non rischiare!
Ecco la testimonianza di Sara ma anche di Federica, e Silvia e tante altre ragazze e donne che hanno visto il proprio ciclo regolarizzarsi con l’uso della pillola. La pillola combinata – infatti - oltre alla sua efficacia contraccettiva, offre molti benefici extracontraccettivi soprattutto per chi ha disturbi del ciclo: regolarizza il flusso e il ritmo del ciclo mestruale: molte donne che avevano cicli irregolari o mestruazioni troppo abbondanti e disturbanti si sentono molto meglio da quando la assumono. La pillola combinata riduce anche il rischio di anemie, spesso causate da perdite di sangue molto abbondanti e di cisti ovariche. Nelle donne particolarmente predisposte, la pillola combinata può davvero cambiare la qualità della vita oltre ad offrire un ombrello contraccettivo e una protezione della fertilità che viene conservata intatta per quando si pianificherà una gravidanza.
E’ vero sono tutti metodi ormonali ma mi sembra più comoda: una pillola e via!
Tutti i metodi ormonali combinati sono equiparabili dal punto di vista dell’efficacia contraccettiva, tutti presentano le stesse ottimali caratteristiche di sicurezza, reversibilità, facilità d’uso. Quello che cambia è la modalità di assunzione che può essere più o meno comoda a seconda delle esigenze e della percezione della singola donna. Il cerotto va applicato sulla pelle e sostituito ogni settimana, l’anello va posizionato in vagina dove resta per tre settimane. Quest’ultimo richiede una maggiore confidenza con il proprio corpo e un minimo di manualità. La pillola combinata ha il vantaggio di esistere in moltissime combinazioni e schemi posologici differenti così da poter trovare quella che si adatta meglio alle proprie esigenze, come se fosse studiata “su misura” per te!
Da quando prendo la pillola mi sento molto meglio, tutti i giorni del ciclo.
La pillola combinata, in questo senso, ha molte seguaci come Sandra, a cui ha migliorato notevolmente la qualità di vita. Oltre alla sua efficacia contraccettiva, riduce il dolore mestruale e tutti questi innumerevoli sintomi e disagi tipici dei giorni prima delle mestruazioni, la cosiddetta sindrome premestruale che si manifesta in quasi tutte le donne con sintomi fisici e sintomi psichici, diversi da donna a donna (se ne contano oltre cento!).
La pillola riduce notevolmente anche i dolori mestruali (dismenorrea) consentendo anche a quelle donne che ne soffrono una migliore qualità di vita, evitando assenze da scuola o dal lavoro e disagi quotidiani.
Quando ho il ciclo spesso non posso nemmeno andare a scuola o in palestra dai dolori.
Non sei sola Fabiola, anche se consola poco! Il dolore durante il ciclo (dismenorrea) è purtroppo un sintomo frequente, spesso quando si è adolescenti ma anche nelle giovani donne e in quelle adulte. La pillola e i contraccettivi estro-progestinici (COC) possono essere una soluzione a questo problema. Particolarmente indicate sono le pillole a regime esteso ovvero quelle che prevedono l’assunzione tutti i giorni dell’anno, in modo continuativo, eliminando la pausa mensile con flusso pseudo-mestruale. Questo tipo di assunzione consente alle donne di rimanere senza flusso mestruale per quattro mesi e di avere così solo tre mestruazioni l’anno. L’assenza totale di flusso (amenorrea) non deve essere motivo di preoccupazione. Il “regime esteso" degli estro-progestinici è stato studiato soprattutto per eliminare il disagio associato al flusso mensile che in molte donne è doloroso e incide parecchio sulla qualità della vita personale, sociale e lavorativa.
Il dermatologo mi ha consigliato la pillola però non ho rapporti. Ne vale la pena lo stesso?
Ti riconosci in ciò che scrive Desirée? La pillola estroprogestinica oltre all’azione contraccettiva, viene utilizzata spesso per la cura dell’acne, come saprai.
Gli estrogeni contenuti nella pillola hanno un’azione benefica sulle forme di eccesso di ormoni androgeni (iperandrogenismo). Gli androgeni sono ormoni maschili ma sono presenti in una piccola quantità anche nelle donne. Se questi sono in eccesso possono causare disturbi come l’acne. Le pillole che si utilizzano per questi problemi contengono un progestinico (l’ormone femminile della 2° metà del ciclo), con azione specifica anti-androgenica.
Me l’ha detto il mio ginecologo, la prima volta che mi ha visitata. Pressione a posto!
E’ vero, secondo le ultime Linee Guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità non sono necessari esami di routine per iniziare a prendere la pillola se non per l’uso dello IUD (spirale medicata a base di un progestinico) e del diaframma. L’unico esame consigliato è la semplice misurazione della pressione arteriosa, che si fa durante la visita. Per sapere com’è la tua pressione e tenerla sotto controllo puoi misurarla regolarmente, in Farmacia o da sola, se disponi dello sfigmomanometro.
Gli esami vengono raccomandati dal ginecologo solo se – durante la visita - emergono fattori di rischio, come pressione alta, obesità o familiarità alla trombosi venosa.
Ho già 26 anni e comincio ad avere paura che mi faccia venire il cancro al seno.
Ecco un’altra errata convinzione da sfatare! La pillola combinata non fa venire il cancro al seno, soprattutto le pillole di oggi a basso dosaggio, anzi c’è da dire di più: proteggono da alcuni tipi di cancro come quello dell’ovaio e del colon, mantenendo questa protezione anche per diversi anni dopo la sospensione. Se vuoi essere ancora più sicura chiedi al tuo ginecologo di mostrarti i risultati di alcuni dei maggiori studi così potrai verificare tu stessa.
Io sono un tipo distratto, con una vita frenetica….. la dimenticavo spesso!
A scrivere è Monica, la “smemorata”! Per alcune donne, soprattutto molto giovani, ma non solo, ricordarsi ogni giorno di assumere alla stessa ora la pillola combinata può essere effettivamente un problema, con il rischio di dimenticanze e pasticci negli schemi che vanno seguiti ogni mese.
Se sei tra queste donne, l’anello vaginale o il cerotto possono essere metodi contraccettivi più indicati per te, perché non richiedono l’assunzione quotidiana. Chiedi al tuo ginecologo di consigliarti in proposito. Sono entrambi metodi molto efficaci: l’anello richiede rispetto al cerotto che va applicato sulla pelle.
La tengo nel comodino, lavo i denti, apro un libro e prima di dormire la prendo.
In effetti, in consiglio di Stefania è un buon consiglio, per non dimenticarsi l’assunzione quotidiana della pillola: farla diventare un’abitudine, come quella di una buona lettura prima di addormentarsi. Ognuna può trovare il suo trucco. Molte ragazze mettono un memo o un alert sul telefonino, alla stessa ora, ogni giorno. Una volta stabilito il momento migliore per non dimenticarsene, meglio mantenere sempre lo stesso. Falla diventare un’ abitudine nell’arco della tua giornata. Fermati e pensa a te per un attimo.
Per alcune donne, come Rachida, per motivi religioni ma anche culturali (ambiente di lavoro o familiare o di residenza circostante) la pillola è ancora vista con il filtro di molti tabù. Sarebbe importante in questi casi parlarne con un ginecologo, per esempio del Consultorio dove spesso ci sono interpreti/mediatori culturali che possono offrire tutte le informazioni necessarie per poter scegliere in modo consapevole e sulla base delle numerose prove certe accumulate in tutti questi anni. Nel Consultorio le donne possono anche facilmente venire a contatto con altre donne e con le loro testimonianze.
Nel mio Paese già prendevo la pillola, vorrei riprenderla quando sarà il momento.
In genere il ginecologo non ha motivi per non favorire la scelta preferita dalla donna, a maggior ragione se si trovava bene prima della gravidanza e se ha già confidenza con il metodo. Chiaramente ciò presuppone comunque un’accurata visita in cui il medico si accerterà che sia il metodo più indicato. Questo perché recenti studi hanno evidenziato che alcuni gruppi etnici si sono rivelati più sensibili ad effetti metabolici specifici: per esempio è emersa una maggiore sensibilità all’ipertensione nelle donne afroamericane o al diabete per le asiatiche. Se dalla visita è tutto a posto, di sicuro non ci saranno problemi da parte dello specialista a suggerire una pillola con lo stessa schema di assunzione a cui la donna era abituata (in molti Paesi, per esempio, sono presenti confezioni da 28 pillole, che non prevedono la pausa di 7 giorni e facilitano l’aderenza della donna al metodo scelto).
La pillola offre la massima protezione possibile per la salute riproduttiva femminile.
Il valore “fertilità” che in certe etnie e culture è spesso considerato il valore fondante per l’identità della donna stessa, è praticamente “in cassaforte” con la pillola e in generale con tutti i metodi contraccettivi ormonali. Sono i metodi più efficaci nel proteggere il potenziale fertile di ogni donna, in attesa che arrivi il momento desiderato e/o adatto da tutti i punti di vista per avere un bambino. Nei Consultori è possibile incontrare personale specializzato e parlare con interpreti/mediatori culturali che parlano la stessa lingua e che conoscono le esigenze di religione e cultura diverse da quella italiana e in generale europea e che quindi possono dialogare in modo più efficace ed empatico con una donna sudamericana, cinese, indiana o araba che per cultura, religione e provenienza etnica e familiare si sente magari ancora estranea in un Paese che non è il suo soprattutto su argomenti così delicati ed intimi ma fondamentali per la buona salute futura.
Mi piacerebbe utilizzarla, mi sentirei più tranquilla, ma non posso permettermela!
E’ Simonetta a scrivere il commento, che riassume il vissuto di molte ragazze e giovani donne. Anche in questo caso è importante informarsi bene, al di là dei luoghi comuni. Oggigiorno c’è una tale offerta anche tra le pillole anticoncezionali che, a parità di efficacia contraccettiva, possono venire incontro alle esigenze economiche di ciascuna donna, di qualsiasi età. E’ sempre bene chiedere al proprio ginecologo che potrà consigliare una pillola con un prezzo calmierato, più vantaggioso dal punto di vista economico. In questo modo anche chi è giovane e magari ha meno disponibilità ogni mese di comprarsi la pillola, può permettersi un metodo sicuro senza il rischio dell’abbandono dopo pochi mesi. Partire con il metodo giusto è fondamentale per proteggere la propria fertilità.
Mia cugina dice che sbaglio e … mi sono sempre dimenticata di chiederlo al ginecologo.
Chissà perché molte donne – come Giulia - continuano a essere convinte che la pillola vada sospesa ogni tanto, per questioni di salute! Chiariamolo subito: sono mal informate!
“Io però in questo momento non ho una relazione...solo rapporti occasionali… Forse sarebbe meglio fare una pausa, visto che la prendo da 10 anni…. “ potrebbe ribattere Maura, 30 anni. In realtà, anche in questo caso, non è necessario sospendere la pillola, se la preoccupazione è quella di un danno alla salute o alla fertilità. Piuttosto, se si hanno frequenti «avventure» è meglio prendere delle precauzioni anche per proteggersi dalle malattie sessualmente trasmesse, ovvero usare anche il preservativo durante i rapporti. Il sesso sicuro è meglio, a qualsiasi età.
Effettivamente è possibile ancora rimanere incinta e quindi si può continuare lo stesso la pillola combinata a meno che il ginecologo la sconsigli per motivi specifici. Gli studi più recenti dimostrano che è sicura anche fino ai 50 anni, in pratica anche durante la premenopausa, se non si fuma e se non si è ipertesa (ovviamente occorre controllare regolarmente la pressione per esserne certe).
Il commento di Claudia, ci consente di parlare del mal di testa (cefalea), un disturbo relativamente comune nelle donne in età fertile. Ne esistono diverse forme e prima di assumere la pillola è bene parlarne con il ginecologo perché la pillola combinata non è consigliabile per tutte.
Se ti riconosci in uno di questi casi, il consiglio del tuo ginecologo è più che mai indispensabile per avere un parere competente sulle soluzioni alternative. Alcuni lavori hanno documentato che la contraccezione a base di solo progestinico può essere un’opzione migliore nelle donne emicraniche ma la valutazione deve essere fatta sul profilo della singola donna.
Grazie Francesca, ci consente di parlare di questo parametro anche in correlazione alla pillola per darti tutte le informazioni che servono. Se hai la pressione normale, l’utilizzo della pillola, così come degli altri contraccettivi ormonali combinati (COC) ha effetti trascurabili sulla pressione arteriosa (PA). Le principali Linee Guida Internazionali controindicano l’uso di tutti i COC, compresa la pillola combinata, nelle donne con ipertensione arteriosa, anche se controllata in modo adeguato, in quanto l’ipertensione costituisce di per sé un fattore che aumenta il rischio per cuore e vasi (rischio cardiovascolare). Se hai dubbi o altre domande, parlane tranquillamente con il tuo ginecologo per avere un parere competente e personalizzato, insieme potrete scegliere il metodo più adeguato e che ti faccia stare più tranquilla.
Vorrei programmare una gravidanza quando l’avrò messo sotto controllo.
Oggi, la gravidanza per una donna diabetica non è più una condizione rischiosa come veniva considerata alcuni anni fa, tuttavia resta un evento che richiede una maggiore attenzione rispetto alla donna non diabetica. Per questo, è importante programmare la gravidanza in un momento in cui il controllo metabolico del diabete sia ottimale. Se ti riconosci nel commento di Silvana, la cosa migliore da fare è consultarsi con il tuo ginecologo. E’ bene anche sapere che le linee guida internazionali più recenti raccomandano che il contraccettivo ormonale venga scelto sulla base delle condizioni generali di salute della donna, del tipo di diabete, l’età della malattia (da quanti anni soffre di diabete) e dell’eventuale presenza di complicanze e/o malattie associate (obesità, ipertensione etc).
Se il tuo diabete è senza complicanze vascolari, puoi assumere la pillola (o un altro contraccettivo ormonale combinato) previo parere del tuo ginecologo. Lo stesso vale nel caso in cui avessi scoperto il diabete durante una gravidanza precedente (diabete gestazionale) e fosse scomparso dopo il parto.
Sto facendo di tutto per tenere sotto controllo anche un principio di neuropatia.
In questo caso, la situazione è più delicata perché Adele ci dichiara un diabete già complicato. Nelle donne con diabete complicato da neuropatia, nefropatia, retinopatia viene sconsigliato l’uso dei contraccettivi orali combinati a meno che la situazione personale, a giudizio del proprio ginecologo, non li renda più vantaggiosi dell’esposizione a rischi reali o presunti. Sono raccomandati invece la pillola senza estrogeno e lo IUD a rilascio di levonorgestrel (LNG), un tipo di progestinico E l’impianto sottocutaneo a rilascio di etonogestrel
Altri fattori importanti che possono far aumentare i rischi sono l’età superiore ai 35 anni, l’abitudine al fumo di sigaretta e la presenza di ipertensione arteriosa (pressione alta) altre malattie a rischio cardiovascolare associate al diabete di tipo 2. In questi casi, le Linee Guida sconsigliano l’uso della pillola classica con associazione estro-progestinica a favore dei contraccettivi a base di solo progestinico.
Anche quella di Cecilia è una domanda che riceviamo spesso. I fattori di rischio per varici e altri problemi venosi superficiali (TVS) includono età avanzata, familiarità, obesità, numerosi parti e occupazioni che richiedono lunghi periodi in stazione eretta. Gli studi condotti hanno documentato che la presenza di varici agli arti inferiori o di altri problemi venosi superficiali non aumenta il rischio di trombosi venosa profonda (TEV). Analogamente, tale rischio non aumenta nelle donne con vene varicose che assumono la pillola estroprogestinica o altri contraccettivi ormonali combinati (COC) rispetto alle donne senza vene varicose.
Mia sorella più grande dice che è bassissimo, secondo la sua ginecologa.
Importante approfondire anche questo commento di Sonia. I contraccettivi combinati come la pillola estroprogestinica che associa i due ormoni estrogeno e progestinico determina un aumento davvero molto piccolo di rischio trombotico, che è stimato 0.04 e 0.06 casi-anno su 10.000 donne esposte, rispetto ad un rischio base di circa 2 casi/10.000 donne in età fertile e al rischio in gravidanza che è 6/10.000 gravidanze. In questo caso i numeri aiutano davvero a capire che si tratta di probabilità davvero rare, a maggior ragione se non c’è predisposizione familiare come nel caso di Sara. Devi anche sapere che il rischio è maggiore nel primo anno di assunzione del contraccettivo e dipende da molti fattori, alcuni non condizionabili come età e familiarità (mamma o sorelle con predisposizione ai trombi o con episodi precedenti in tal senso) altri su cui si può agire in termini di prevenzione come lo stile di vita (fumo, alimentazione scorretta, sedentarietà), traumi, interventi chirurgici, immobilizzazione prolungata, gravidanza e puerperio. I fattori da tenere presenti sono tanti ed è compito del ginecologo valutare il singolo caso. Affidati a lui con fiducia per sciogliere qualsiasi dubbio in proposito.
Il ginecologo però non mi ha prescritto degli esami specifici da fare, è giusto?
Nel caso di Ivana c’è predisposizione familiare al rischio trombotico. Secondo le Linee Guida più recenti, anche in questo caso non si raccomandano test specifici. I motivi sono diversi e sicuramente il ginecologo li avrà spiegati estesamente a Ivana.
Rispetto ai test ematochimici più comuni (il classico esame del sangue, per intenderci), i test specifici per la trombofilia presentano una grande complessità, variabilità ed un elevato tasso di errore diagnostico. Inoltre, possiedono scarso valore predittivo, per cui non se ne raccomanda l’uso di routine. Sul piano medico questo si traduce nel rischio di sovra-diagnosi e di eccessiva medicalizzazione, oltre a costi elevati inutili. Gli esperti di riferimento ritengono che un risultato negativo potrebbe essere falsamente rassicurante, mentre un falso positivo potrebbe scoraggiare inutilmente l’uso del contraccettivo. Sarà il ginecologo che valuterà il singolo caso.
Altro argomento delicato, quello sollevato da Barbara. In realtà l’efficacia della pillola e degli altri contraccettivi ormonali combinati (COC) (anello, cerotto), si mantiene anche nei casi di sovrappeso e obesità lieve.
Gli studi relativi all’impatto dei COC sull’obesità sono limitati, in quanto spesso l’eccesso di peso è un criterio di esclusione negli studi clinici, per questo è importante valutare insieme al proprio ginecologo quale sia il metodo migliore: ogni donna è un mondo a sé e il metodo che può andare bene a te può non essere indicato a tua sorella, cugina o a una tua amica. Tra i contraccettivi ormonali, forse quelli più indicati in eccesso di peso sono quelli reversibili ad azione prolungata come l’impianto sottocutaneo, o il dispositivo intrauterino ormonale (IUS) o la spirale al rame. Tutti questi tre metodi sono reversibili: è infatti possibile rimuoverli in ogni momento, o perché si desidera una gravidanza o per qualsiasi altra ragione.
Nelle donne obese, sia il rischio cardiovascolare che il rischio trombotico si mantengono bassi in senso assoluto anche se superiori rispetto alle donne con peso nella norma.
Prende la pillola combinata, potrebbe incidere sul suo umore nero?
Se stai leggendo questa risposta è perché forse anche tu ti senti depressa come Elena o le è una persona a cui vuoi bene. Molte donne in età fertile presentano sintomi depressivi: improvvisi sbalzi d’umore, irritabilità, nervosismo, eccitabilità ed ansia, che possono peggiorare durante il ciclo mestruale. É nota da tempo l’interazione che gli ormoni sessuali hanno con il sistema nervoso centrale (SNC) e durante l’assunzione della pillola classica o di altri contraccettivi ormonali combinati (COC), la comparsa di questi sintomi può essere motivo di sospensione del trattamento. Tuttavia, stando alla letteratura scientifica a supporto, non vi sono evidenze che l’uso dei COC aumenti i sintomi nelle donne affette da depressione rispetto ai sintomi precedenti a tale assunzione, o rispetto alle donne depresse che non utilizzano la pillola o altri contraccettivi ormonali combinati. Addirittura in alcune donne, l’uso dei COC ha determinato una riduzione dei sintomi depressivi rispetto alla situazione precedente all’assunzione.
Il caso di Valeria ci consente di affermare che non ci sono controindicazioni particolari. Se ti ritrovi nella sua situazione, è bene che ti consulti con il tuo ginecologo, per avere un parere competente e personalizzato sulle tue reali necessità. Secondo gli studi, l’utilizzo della pillola estroprogestinica o di altri contraccettivi ormonali combinati (COC) si associa a un incremento dei livelli degli ormoni tiroidei: tiroxina (T4), triiodotironina (T3) e cortisolo, indotto da una maggiore attività di un proteina, la globulina, che lega l’ormone tiroxina (TBG) e della globulina che lega gli ormoni corticosteroidi (CBG). Secondo i vari studi condotti, la quantità di ormoni tiroidei T3, T4 e cortisolo liberi in circolo, cosi come la funzione della tiroide e delle ghiandole surrenali restano invariate durante l’assunzione della pillola o di altri contraccettivi ormonali combinati.
In questi casi la pillola è controindicata? Abbiamo letto pareri discordanti!
In realtà non ci sono controindicazioni all’uso della pillola o di altri contraccettivi ormonali combinati nelle donne con sclerosi multipla, anzi. Alcuni autori hanno addirittura dimostrato un beneficio in termini di ritardo di comparsa del primo attacco della malattia. Ulteriori studi sono in corso.
Soffri anche tu di endometriosi come Lucia? In caso di endometriosi, non ci sono particolari controindicazioni alla pillola classica o ad altri contraccettivi ormonali combinati anche se gli ultimi studi considerano più favorevole l’utilizzo di un contraccettivo con solo progestinico come la pillola senza estrogeno o l’impianto sottocutaneo. Entrambi questi metodi, infatti, svolgono un effetto più benefico sulla mucosa dell’utero (endometrio) e quindi determinano un miglioramento più consistente della sintomatologia dolorosa che accompagna l’endometriosi e influenza così in modo negativo la vita della donna che ne soffre.
Ho un HPV e mi ha detto che ero più a rischio di tumore della cervice.
In effetti, l’assunzione della pillola combinata in presenza di un’infezione da HPV (dall’inglese Human Papilloma Virus) aumenta la probabilità di sviluppare un carcinoma cervicale. Non è una controindicazione assoluta, la donna può assumerla ma deve attenersi scrupolosamente ai controlli preventivi raccomandati dal medico.
In caso di infezione persistente da HPV, ovvero di lesioni accertate - legate al Papilloma virus- è indispensabile che la donna esegua un adeguato follow up che comprende: HPV test, Pap test e colposcopia dopo trattamento.
L’uso a lungo termine (≥ 5 anni) della pillola combinata potrebbe favorire il peggioramento di lesioni a rischio connesse con l’infezione persistente da HPV. Se sei in questa situazione, è importante che tu ne sia a conoscenza per poter decidere con la massima consapevolezza sempre consultando il tuo ginecologo. Insieme potrete decidere per la soluzione più adatta alle tue necessità.